PIETRO PATTON

Senatore della Repubblica Italiana

Lavoro

Credo sia possibile, probabilmente necessario, parlare di una vera e propria emergenza-lavoro. Chi è nato negli anni del dopoguerra ed è vissuto nel periodo del boom economico aveva davanti a sé una prospettiva rassicurante: la certezza di un lavoro, la certezza di una rete di protezione, la certezza della pensione.
La realtà di oggi è radicalmente differente. In una Repubblica “fondata sul lavoro” il lavoro stesso è diventato eventuale, incerto, discontinuo. Molti giovani, che il nostro sistema di istruzione ha formato, trovano sbocchi professionali fuori dall'Italia.
Un numero crescente di ragazze e ragazzi, anche con ottimi livelli di scolarità, non trova opportunità e, quando le trova, si vede precarizzato e sottopagato. Molto spesso sono le famiglie di provenienza che svolgono un ruolo di ammortizzatore: ospitando i figli a casa, sostenendoli anche economicamente nelle loro scelte di vita.

È vero che la prospettiva di un lavoro “per tutta la vita” interessa quote decrescenti di giovani, ma un conto è che l'idea di cambiare lavoro sia una scelta personale, un altro conto è non avere la possibilità di fare nessuna scelta. E ormai abbiamo un'intera generazione per la quale la prospettiva di arrivare alla pensione, e ad una pensione dignitosa, si fa sempre più sfumata e ipotetica.

Le politiche per il lavoro dovranno, dunque, essere messe al centro dell'agenda politica: ricordando che il lavoro ha bisogno di tutele, ma non di assistenza; che il cosiddetto cuneo fiscale, cioè la differenza che c'è, per un'azienda, tra il costo del lavoro e quanto percepiscono i dipendenti, è arrivato al paradosso; che garantire lavoro significa contribuire alla produzione di ricchezza ma anche alla costruzione della dignità delle persone.  

Committente responsabile: Pietro Patton.